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Un piccolo manuale di ricette di cucina al quale ho desiderato dar vita partendo da immagini dell'infanzia, della casa in cui il cibo e il cucinare hanno sempre rappresentato per eccellenza il modo di dare cura, affetto, accoglienza. E non solo agli appartenenti al piccolo nucleo (composto da Mario il babbo, Ala la mamma e Nadia la figlia), ma sempre - con gioia e disponibilità - a tutte quelle persone che sono entrate nel nostro mondo familiare, per un attimo o per giorni, continuativamente. Questo modo di accogliere - preoccupandosi, dando cura e affetto - è quel che ho imparato da mia madre, "zia Ala": una timida, imponente donna-bambina che ha tessuto con questi fili premurosi i legami della nostra vita. Mia, dei suoi nipoti, di tutti i suoi cari. Le ricette sono una traccia approssimativa di quel che lei riusciva a realizzare in cucina senza usare dosi precise. (l'incipit del libro)